___ | R e w i e w s ... "L'arte gioca così, per Marilena Sassi, il ruolo di esoterico rituale sciamanico del riscatto e della salvezza. Il corpo muta in paesaggio e si diluisce in natura per affermare un ciclo cosmico che sprigiona energia e poesia, lucidità e incanto, disciplina e abbandono. Come nell'ascesi orientale o nelle liturgie panteiste la pittura si distende e si espande avvolgendo le più intime dimensioni spirituali. Con spietata dolcezza e acida serenità, quest'arte vuole rappresentare il mondo, vuole lacerare il sipario rassicurante che separa l'interno e l'esterno, l'individualità e il tutto, il ritratto e il paesaggio." Danilo Eccher da "Marilena Sassi: la sofferta poesia della pittura" ... "Allora il paesaggio si fa corpo, il corpo diventa paesaggio. Terra rossa, Montagna bianca, Pioggia rossa, Montagna sacra, Pioggia bianca, Paesaggio nero Paesaggio, ma non solo paesaggio. Ripenso ai paesaggi che nascono da quella stessa esperienza: la montagna rossa, i verdi della vegetazioni, e i mille azzurri del cielo, e i mille bianchi delle nuvole che corrono attraverso di essi. Ripenso allo sguardo che guardava quei paesaggi. Poi mi riporto allo sguardo che è dentro e fuori questi paesaggi con figura. I titoli dicono tutto o nascondono ancora qualcosa? Sono la via che ci porta dentro di essi, dentro la figura che li abita, o ci trattengono, anche se solo per un poco, sulla loro soglia? Cosa significa lidolo votivo in cui si è trasposta la figura che abita dentro questi dipinti?" Franco Rella da "Paesaggi e figure" ... "Questa pittura entra, occupa, e rende visibile proprio questo spazio, che non è quello di una cattedrale, ma è lo spazio interstiziale che corre in una fenditura sottile la nostra esistenza, e dal quale salgono, come un remoto fruscio, voci che abbiamo disimparato ad ascoltare. È lo spazio attraverso cui ci apriamo al mondo, è lo spazio attraverso cui il mondo stesso entra dentro di noi. Ognuno dei quadri di Sassi racconta il viaggio verso questo luogo, per trasformarsi poi nella presentazione di questo luogo stesso: nella visibilità di ciò che è diventato invisibile. Tutto questo è nello spazio della pittura, è nel pensiero che questa pittura ci consegna." Franco Rella da "Paesaggi e figure" |
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